Isola di Texel

Quarantatreesimo giorno 20 km, progressivo 10.224 km

In questo lunghissimo viaggio abbiamo solo un rimpianto, non siamo riusciti a fare l’uscita in barca ad Andenes, nelle isole VesterÃ¥len in Norvegia, per avvistare le balene, le condizioni meteo non erano favorevoli e la prenotazione fatta mesi prima e’ stata naturalmente cancellata. Oggi abbiamo pensato ad una sorpresa per le ragazze, che in parte compenserà il nostro mancato appuntamento con le balene. Partiamo alle 9:15 per essere in pochi minuti ad Ecomare, un museo naturale e centro di recupero per le foche. Alle 9:30 siamo tra i primi ad entrare all’apertura, purtroppo in gruppo ridotto: Davide e Marlena andranno a giocare in spiaggia, non e’ consentito l’ingresso ai cani ad Ecomare. Guardiamo velocemente le stanze interne del museo per passare subito agli ambienti esterni e alle protagoniste della giornata, le foche! Anna e Sara fanno un intero book fotografico a questi bellissimi animali, concentrandosi principalmente sulle vasche dei cuccioli. Nei cartelli informativi e’ subito chiaro che si tratta di un centro di recupero e non di un parco acquatico, lo scopo e’ quello di curare animali feriti o malati e rimetterli in libertà.

Alcune delle foche più grandi non potranno essere reintrodotte in natura perché non sarebbero più in grado di sopravvivere per le loro menomazioni, come Annie e Betty: una delle due e’ cieca, ora conosce bene la vasca di Ecomare e si muove con sicurezza.

I cuccioli Bijou, Bo, Liam, Abby, Rimas sono stati trovati dal 14 al 29 giugno sulle spiagge di Texel e stanno bene,ma hanno bisogno di crescere prima di essere rimessi in libertà, non erano ancora in grado di procurarsi il cibo da soli e se non aiutati non sarebbero sopravvissuti. Scopriamo che i cuccioli di foca dormono nella stessa posizione in spiaggia anche per 8 ore, per questo se viene avvistato un cucciolo in spiaggia, se non ha ferite evidenti viene marcato con uno spray e tenuto in osservazione per capire se ha bisogno di aiuto. Assistiamo al pranzo delle foche, nutrite da un volontario del parco, poco prima che inizi a piovere, salutiamo quindi le nostre foche e visitiamo il resto del museo. È commovente il filmato che racconta il lavoro di soccorso che viene fatto nella struttura: ad Ecomare si ricevono le segnalazioni di chi avvista le foche in spiaggia, se la foca ha ferite o non si muove dopo il periodo di osservazione viene portata a Ecomare e tenuta in quarantena. Se devono essere somministrate delle medicine lo fanno nascondendole nei pesci, un po’ come noi con Marlena!
I cuccioli vengono nutriti, quando riacquistano un po’ di forze vengono stimolati a muoversi per seguire i pesci legati ad un filo mosso dai volontari. Poco a poco crescono e vengono spostati nelle vasche esterne per socializzare con le altre foche, nei mesi dai 14 kg iniziali passano a 33 kg! E sono pronti per essere liberati e reintrodotte in mare, in natura. 

Oltre al video delle foche nel museo ci sono varie vasche in cui nuotano pesci che si trovano nelle acque del mare del Nord, alcuni gamberi bianchi e trasparenti, in fondo alla sala con le vasche ci sono anche piccoli acquari che permettono di vedere anemoni, piante marine e piccoli pesci o minuscoli gamberetti nuotare. Sempre nella stessa sala appeso al soffitto c’e’ uno scheletro di una balena che si e’ spiaggiata nel 2017 a Texel, dove lo scheletro e’ stato recuperato. Morta per la collisione con una barca, e’ uno degli esemplari più grandi ritrovati, misura circa 23 metri. Scopriamo che meno del 10% delle numero di balene che c’ erano nel passato sono sopravvissute. Oggi il pericolo maggiore per loro è la collisione con le navi visto che la caccia e’ illegale. Nelle altre sale ci sono altri scheletri di diverse specie marine, varie curiosità sui mammiferi marini compresa una linea evolutiva. Sta piovendo molto forte quindi ne approfittiamo per fare merenda nel caffè del museo aspettando che smetta.

Il temporale non e’ passeggero, dopo aver acquistato tutti i souvenir allo shop del museo ci ritroviamo in camper con Davide e Marlena, in pochissimi minuti raggiungiamo la nostra seconda destinazione della giornata: il museo marittimo Flora, un museo degli oggetti rinvenuti in spiaggia, portati dal mare. Continua a piovere forte e visto che una buona parte del museo e’ all’aperto decidiamo di pranzare e aspettare che spiova per iniziare la nostra visita. Quando entriamo al museo restiamo subito stupiti per la varietà di oggetti che ci ritroviamo a guardare, sono il risultato di 80 anni di raccolta iniziati da Jan Uitgeest proprio sulle spiagge di Texel, chiaramente ci sono relitti di navi e imbarcazioni naufragate in prossimità dell’isola, boe di segnalazione, ancore, salvagenti, ma anche spazzolini, ciucci di bambini, giocattoli, tappi di bottiglie, scarpe, lattine…

Visitiamo i vari ambienti del museo, corredati di foto e video che raccontano questa lunga opera di raccolta. Impressionante la quantità e varietà di oggetti che arrivano, trasportati dalle correnti, da paesi anche molto lontani, su questa piccola isola. Fuori continua a piovere, rinunciamo a prendere il gelato nella gelateria dai 100 gusti diversi e torniamo in campeggio. Solo verso sera smette di piovere e decidiamo di far volare il drone per salutare questa tranquilla campagna che ci ha accolto in questi giorni.

SOSTA CAMPER

De Tesselse Kamping, Hoornderweg 20A, 1791 PN, Den Burg Texel. 

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