Trentaquattresimo giorno 173 km, progressivo 9.075 km
Lasciamo che Anna e Sara recuperino un po’ di sonno arretrato, così noi, insieme alla mattiniera Marlena, ci regaliamo una colazione all’aperto di fronte alla bella spiaggia, dove, completamente da soli, passiamo poi un po’ di tempo a contemplare il mare mentre Marlena gioca felice. Oggi è il 15 agosto, per noi un ferragosto particolare, lontano dalle folle, in tranquillità . Svegliate anche Anna e Sara torniamo tutti insieme in spiaggia. A sorvegliarci, le barche da pesca, che sembrano abbandonate, ma in realtà hanno il loro vissuto, chissà quanti mari in tempesta o cieli stellati, chissà quante avventure, se solo il loro legno e i ferri mezzi arrugginiti potessero parlare…intanto il vento porta con se’ la quotidiana pioggia a cui ormai siamo abituati.
Oggi rispetto a ieri la spiaggia si popola, arriva qualche turista, giusto per una toccata e fuga sulla spiaggia che, per la sua vastità , sembra comunque semi deserta. Decidiamo di ripartire nel tardo pomeriggio per avvicinarci alla tappa successiva, questo bel luogo ce lo siamo goduti. Prima di ripartire prendiamo un gelato: la gelateria, oggi che il chiosco del fish and chips è rimasto chiuso, sembra l’unico posto aperto di questo villaggio che in fondo è solo una via di un centinaio di metri. La gentile proprietaria ci spiega che la loro è una gelateria storica, mentre ci serve i gelati da passeggio ci chiede se ci piacciono visto che siamo italiani, in effetti non sono male. Si riparte, stavolta nel pomeriggio, perché abbiamo voluto goderci fino all’ultimo la rilassata atmosfera di Slettestrand. Proseguiamo lungo la costa verso sud, passando su alcuni istmi di terra che separano il mare dalle lagune interne, la nostra prossima tappa e’ il faro rosso di Bovbjerg, abbiamo letto che il parcheggio e’ piccolo ed e’ complicato parcheggiare il camper di giorno, quando e’ più’ affollato, per questo ci arriviamo di sera ed effettivamente troviamo poche altre persone. Bovbjerg Fyr, il tozzo faro rosso che domina la costa dall’alto di una ripida scogliera. Uscendo dal camper capiamo che il vento non è solo forte, ma anche freddo, tanto che ci ritocca mettere le giacche. Camminiamo attorno al faro di colore rosso e ai suoi adiacenti edifici, un negozio di souvenir, un caffè e un museo, tutti chiusi vista l’ora.
Il cielo è molto nuvoloso, il vento soffia dal mare e dall’alto della scogliera vediamo le onde sempre più burrascose infrangersi sulla costa. Purtroppo qui non è più consentito campeggiare per la notte, così, infreddoliti, risaliamo sulla nostra casa mobile e proseguiamo lungo la strada alla ricerca tardiva stavolta di un luogo dove dormire.
Vorremmo fermarci prima della tappa di domani, ma non troviamo lungo questo tratto posti dove passare la notte, se non alcuni affacciati sulla costa, ma troppo ventosi. Già , il vento: oggi sembra particolarmente forte, guidare il camper mansardato in alcuni tratti costieri non è semplice per via degli sbalzi che il forte vento provoca. Alla fine arriviamo alla tappa successiva del nostro viaggio, l’ampio parcheggio in ghiaia della cittadina di Ringkobing, già popolato da altri camper e minivan, proprio accanto al Sand Sculpture Festival, un luogo di sculture di sabbia che contiamo di visitare domani.
SOSTA CAMPER
Parcheggio accanto allo Sand Sculpture Festival, Ringkobing. Gratuito, nessun servizio.