Trentatreesimo giorno 114 km, progressivo 8.902 km
Marlena ci sveglia sempre presto, quindi approfittiamo delle ore prima del check out per stare in spiaggia. Oggi ci spostiamo da una costa danese all’altra, proseguiremo ora verso sud seguendo la costa occidentale affacciata sul Mare del Nord. Prima tappa a Rabjerg Knude: questa è notoriamente una zona molto ventosa, ma oggi stranamente non c’è un filo di vento ed il percorso per arrivare dal parcheggio al Faro di Rabjerg Knude sotto il sole è abbastanza faticoso anche se non lungo. Poi ecco apparire dietro ad in alta duna di sabbia la punta del faro. Rabjerg Knude è un faro a forma quadrata che si restringe leggermente in cima, alto 23 metri, di color bianco con la parte terminale in lamiera rossa, un po’ scrostata. È affacciato sul mare dall’alto di una imponente scogliera sabbiosa, infatti il faro stesso, oggi non più in uso, è stato spostato verso l’entroterra nel 2019, di ben 70 metri per impedire che precipitasse in seguito all’erosione della scogliera sabbiosa che, come a Rabjerg Mile, è di fatto una duna mobile, in continuo spostamento.
Oggi è solo una attrazione turistica grazie alla sua storia e al suo salvataggio, ma soprattutto grazie alla spettacolarità del luogo, col faro che dall’alto domina sulla scogliera la lunga costa della Jutland occidentale. Le riprese col drone svelano la bellezza di questo luogo, nonostante la presenza di diversi turisti.
Qui, a differenza di Svezia e Norvegia, difficilmente nei luoghi di interesse si è da soli e per noi che veniamo da luoghi selvaggi e solitari, l’impatto è più evidente. Fatte le foto ci fermiamo un po’ qui, Sara nel frattempo si diverte a scalare le alte dune di sabbia nei pressi del faro.
C’è ne torniamo al parcheggio, avevamo in mente di passare la notte qui, ma vista la presenza di troppi turisti (per i nostri gusti), decidiamo di proseguire oltre e cercare una sistemazione migliore lungo la strada. Il camper, la nostra casa mobile, ci permette questa libertà : poter decidere dove passare la notte. Così, grazie alle ricerche sulla app, arriviamo al piccolo paese di Slettestrand. Pochissime abitazioni, un hotel, un caffè, una gelateria e la strada che termina all’ingresso della spiaggia. Proprio qui, seminascosto da una collinetta di erba, uno spiazzo di ghiaia fa da parcheggio per i camper. C’e’ solo un camper parcheggiato, ci sistemiamo anche noi, il luogo ci piace subito, è molto tranquillo, senza turisti, proprio ciò che cercavamo. E di questo minuscolo villaggio di pescatori ci innamoriamo subito: ci sono luoghi a volte che ti rapiscono non tanto per la loro bellezza oggettiva, ma per ciò che ti trasmettono e Slettestrand per noi è il luogo di cui avevamo bisogno. La spiaggia, ampia e lunghissima, misto di sabbia e piccoli sassi, è quasi deserta, ci sono soltanto alcune pittoresche barche da pesca ormeggiate sulla sabbia ed ancorate con lunghe funi: sembrano quasi dei quadri, con il mare ed il cielo sullo sfondo, i loro colori usurati dal tempo e dal vento.
Si, Sletterstrand ci piace e stiamo meditando se fermarci anche domani. Vicino alla spiaggia c’è un piccolo chiosco che vende fish and chips: chiude presto, alle 18, quindi anticipiamo la cena seduti al tavolo di legno sul prato, gustandoci del buon pesce fritto nella tranquillità più assoluta.
SOSTA CAMPER
Slettestrand parcheggio della spiaggia, prima delle dune, gratuito, nessun servizio.