Ventinovesimo giorno 257 km, progressivo 7.977 km
È un breve tratto di strada lungo la costa quello che ci separa oggi dalla nostra prima tappa, il villaggio di pescatori di Smogen. Arriviamo presto, i parcheggi sono ancora vuoti. Smogen è un villaggio costruito lungo un’insenatura rocciosa, con le piccole case colorate e dai tetti a punta che si arrampicano su grandi massi e lungo i piccoli moli; su uno di questi, a nord del villaggio, c’è una fila di casette di pescatori dai colori vivaci, molto fotogenica: da qui percorriamo la passerella di legno che costeggia il mare e che ci porta verso il centro. Smogen ha proprio l’atmosfera da cittadina di vacanze al mare, piena di gelaterie e ristoranti affacciati sulla baia, dove le barche turistiche attendono i clienti.
Ci fermiamo anche noi ai tavolini di una gelateria per una golosa merenda mattutina. La buona notizia è che oggi il cielo è tornato pian piano azzurro, la perturbazione ormai sembra alle spalle, basta pioggia. Col passare delle ore il villaggio si riempie di turisti, tanto che diventa quasi complicato passare lungo il molo di legno delle casette colorate dove tutti cercano ora di farsi fotografare; per fortuna ci siamo goduti la vista di questi scorci quando ancora non c’era quasi nessuno.
Torniamo al camper, anche il parcheggio ora è pieno, ma con un po’ di manovre riusciamo ad uscire da Smogen per riprendere la strada verso sud. Dopo quasi due ore superiamo Goteborg, la seconda città di Svezia, lungo un moderno tratto autostradale e tre corsie: fa impressione pensare che le auto e i camper che abbiamo davanti a noi in questo istante, sono più numerosi di quelli incontrati per interi giorni solo poco tempo fa, quando abbiamo attraversato il Paese da nord a sud, lungo le sue infinite foreste. Anche qui c’è tanto verde ovunque, ma non è la stessa cosa. Intanto siamo diventati degli esperti camperisti, riusciamo con l’aiuto delle app a fare, in diversi punti lungo la strada o con piccole deviazioni, svuotamento acque grigie (benzinaio), acque nere (area sosta attrezzata) e riempimento serbatoio acqua in una deserta zona industriale. Oltrepassata Goteborg prendiamo una deviazione lungo una strada che via via si fa più stretta fino ad arrivare al piccolo paese di Karradal, che, come tanti altri visti in questi luoghi, sembra il villaggio perfetto delle bambole, con casette ordinate, ognuna col proprio giardinetto curato con stile. La strada, sempre più stretta, prosegue fino in fondo alla costa, terminando ad un grande parcheggio deserto, fronte spiaggia. Capiamo subito perché il parcheggio è deserto: la spiaggia di Karradal non c’è più. O meglio, il ciclone Hans ha ricoperto di alghe l’ampio arenile sabbioso. Ci sono delle persone che pazientemente, un po’ alla volta, stanno cercando di ripulire il tutto, ci vorrà tempo, la spiaggia è grande. Noi comunque riusciamo a fare una breve passeggiata. Sara ed Anna approfittando del vento, fanno volare in cielo gli aquiloni, è bello perché riescono a trovare in questo caso il lato positivo del momento, divertendosi comunque. Marlena intanto scruta il mare dove due persone cavalcano vento ed onde coi loro kitesurf.
Potremmo fermarci qui per la notte, ma c’è molto vento e in più neanche domani mattina la spiaggia sarebbe praticabile, così riprendiamo il camper, e dopo pochi minuti di strada ci fermiamo nella piccola area sosta accanto ad una stazione di servizio. Qui, con 100 sek, circa 8,50 euro, si può passare la notte, usufruire dei bagni e perfino farsi una doccia.La Questa sarà la nostra ultima notte in Svezia, domani passeremo il confine e torneremo in Danimarca.
SOSTA CAMPER
Area sosta sulla E6 a Tvaaker, costo 100 sek circa 8,50 euro che comprende una doccia e lo sconto del 50% presso il ristorante della stazione di servizio. Le docce aggiuntive costano 20 sek, circa 1,70 euro, senza limiti di tempo.