Da Kleppstad a Kiruna

Ventiquattresimo giorno 426 km, progressivo 6.034 km

Ultimo risveglio alle isole Lofoten, cullati dalle acque placide del fiordo. Il Rystad camping è un posto molto tranquillo, i pochi ospiti, quasi tutti tedeschi, non si sentono. Facciamo le ultime foto nella piccolissima spiaggia di sabbia, tra le casette rosse della struttura con i tetti ricoperti di erba, poi ripartiamo.

Sosta nuovamente alla cittadina di Henningsvaer, prima tappa qui alle Lofoten al nostro arrivo: senza tutta la gente che quel giorno era qui per il festival, l’aspetto di Henningsvaer cambia, le sue piccole strade sono più tranquille e piacevoli. A piedi torniamo al campo da calcio, sulla scogliera proprio all’estremità dell’isola sulla quale sorge la cittadina. C’è molto vento, facciamo volare il drone con molta fatica per riuscire a fare qualche nuovo scatto, purtroppo non tanto in alto quanto vorremmo per catturare l’incredibile cornice di questo luogo, ma qui è la natura ed i suoi elementi a dettare legge.

Dopo una merenda sul piccolo molo, torniamo al camper, e riprendiamo la E10, stavolta per percorrerla tutta verso est in direzione Svezia. Lasceremo in queste terre parte del nostro cuore. La Norvegia ci ha regalato i panorami più incredibili: l’epico ambiente naturale di Nordkapp, con le sue scogliere che ti fanno sentire in cima al mondo, i fiordi e gli indimenticabili panorami naturali delle isole Lofoten, i paesi che sembrano finti da quanto belli e perfetti, i loro colori, quelli dei cieli in continuo mutamento, delle acque dalle mille tonalità, le bellissime strade, i tunnel sotto al mare e gli alti ponti….impossibile dimenticare questi spettacoli naturali. Il viaggio continua, subito dopo la città di Narvik la strada devia e comincia a salire sulle montagne, in un ambiente che si fa via via più spoglio, attorno quasi solo pietraie. È tra queste strade che attraversiamo il confine con la Svezia, non presidiato, entriamo nella Lapponia Svedese, una delle pochissime regioni veramente incontaminate d’Europa. Guidiamo per almeno due ore senza incontrare nessun insediamento umano, nulla di nulla.

Poi la strada comincia a scendere e si tornano a vedere i grandi laghi dalle acque blu circondati dal verde delle foreste; come è già diverso qui il panorama rispetto ai selvaggi fiordi norvegesi. Il cielo è azzurro con le nuvolette bianche, ma fermo, non c’è il vento che fa cambiare in continuazione il clima. È comunque un gran bel panorama, con la strada, ben asfaltata, che corre in mezzo alle alte file di alberi della foresta. Ci fermiamo al Rautas Naturrast Plats, un’area sosta all’ingresso dei sentieri naturalistici che portano alle rapide del vicino torrente.

SOSTA CAMPER

Rautas Naturrast Plats, lungo la E10. Bagni spartani e svuotamento wc. Sentieri naturalistici, con aree barbecue e casette per pranzare al coperto anche in caso di maltempo o in inverno, complete di stufa.

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