Da Uttakleiv a Avloysinga

Ventiduesimo giorno 42 km, progressivo 5.483 km

Notte agitata, il vento ha soffiato ininterrottamente arrivando a raffiche di 70 km orari come leggiamo dal meteo, continuando a far oscillare perfino il pesante camper. Al mattino presto le raffiche sono ancora forti, le pecore se ne stanno sedute al riparo tra i massi, qui alle Isole Lofoten è quasi la normalità, dovremo farci l’abitudine. Le nuvole in cielo si muovono velocemente cambiando il clima in continuazione. Dalla spiaggia di Uttakleiv parte un facile sentiero in piano lungo costa, tra il mare e le montagne, che iniziamo a percorrere di buon ora.

Siamo i soli, incontriamo solo gruppi di pecore abbastanza indifferenti alla nostra presenza. Il paesaggio pian piano diventa quasi paradisiaco, con lo sfondo delle montagne appuntite oltremare e una montagnetta a forma di cono poco distante dalla costa, ricoperta di prati verdi, acque che assumono tonalità verde smeraldo, blu intenso e azzurro, a seconda della luce del sole che filtra tra le nuvole. A Sara il paesaggio ricorda quello del film Disney Oceania, la terra di Te Fiti, il paragone ci sta tutto.

Le Lofoten ci stanno regalando scorci davvero unici. In un’ora di passeggiata arriviamo alla spiaggia di Haukland, un altro lembo di sabbia bianca a forma di mezzaluna incastonato tra le montagne.

Riprendiamo il sentiero e torniamo ad Uttakleiv: la sua grande spiaggia è ancora semideserta, fatta eccezione per le onnipresenti pecore che pascolano lungo i pendii verdi della montagna.

Uttakleiv beach è davvero un gran bel posto, quasi ci spiace lasciarlo; prepariamo il camper e poco prima di mezzogiorno, col vento che ancora soffia forte, ripartiamo. Il vento porta con se’ anche una pioggia leggera. Percorsa una stretta strada in direzione sud, ci ricongiungiamo con la più comoda E10, la strada principale, per poi prendere una deviazione lungo una strada di montagna, asfaltata, ma molto stretta; in 40 minuti arriviamo alla prima tappa del giorno, il villaggio museo di Nusfjord.

Nusfjord è un antico borgo di pescatori, riconosciuto dall’Unesco come progetto pilota per la conservazione delle tipiche architetture norvegesi. Infatti qui sono ben conservate le Rorbuer, le tradizionali case rosse e a volte gialle, spesso costruite su palafitte e affacciate sui fiordi. Il cielo intanto è diventato grigio e piove mentre ci aggiriamo per le vie del borgo, in cerca di interessanti vedute da fotografare. C’è un piccolo molo dove camminiamo sulle passerelle in legno per ammirare da vicino le case, alcune abitate, altre date in affitto ai turisti; ovunque ci sono gabbiani, i loro versi fanno da colonna sonora costante, peccato solo per la pioggia che, mista al vento, rende un po’ complicata la nostra visita.

Ce ne torniamo al camper, per una merenda con dolci tipici presi nella piccola bakery di Nusfjord, tra cui le gustose kanelbulle. Riprendiamo la strada, il clima cambia ancora, smette di piovere, ma il vento di smettere invece non ne vuol sapere. Ci tocca trovare un posto sosta per la notte, la nostra prima opzione, un giardino privato messo a disposizione dal proprietario per le soste camper, la scartiamo per via del possibile fango post pioggia, così troviamo uno spiazzo in ghiaia, a bordo fiordo, proprio sotto uno degli alti ponti ad arco che collegano le varie isole dell’arcipelago: anche questo è un terreno privato, si paga mettendo i soldi in una busta e lasciandoli in una cassetta della posta a bordo strada. È proprio in riva all’acqua, con un piccolo molo dove qualcuno si ferma a pescare, il panorama alle spalle invece è ancora uno di quelli tipico di queste terre: spettacolare! Sarà un altra notte di vento, ma prima di chiudere la giornata c’è una una partita di Ticket to Ride che ci aspetta!

AREA SOSTA

Avloysinga Bobil Parkering, 15 euro o 150 nok in busta nella cassetta della posta, nessun servizio.

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