Ottavo giorno 370 km, progressivo 2.078 km
Attraversiamo il ponte Oresund
Le passeggiate mattutine fuori dalla area camper qui nel porto, sono davvero rilassanti; delle due navi da crociera la prima arrivata se ne è già andata via, l’altra è ancora ormeggiata, ma non c’è presenza umana qui lungo la deserta via, dove si sentono solo incessanti i versi dei gabbiani. Oggi lasciamo la bella Copenaghen, il nostro viaggio prosegue, riprendiamo la strada, fatti pochi chilometri attraversiamo il lungo ponte Oresund, dalle alte navate, che ci appare dopo aver percorso un tratto di tunnel sotto al mare. Il ponte collega Danimarca e Svezia, così una volta completato l’attraversamento in mezzo al mare, siamo al confine: una giovane e bella poliziotta ci chiede i documenti di Marlena, le spieghiamo del furto di Amburgo e le mostriamo tutte le copie, non ci sono problemi, welcome to Sweden.
Visita a Granna famosa per i bastoncini di zucchero
Un nuovo Paese lungo la nostra strada di avvicinamento a Capo Nord, e qui in Svezia, vista la sua vastità , ci passeremo diversi giorni. L’autostrada non è trafficata, sembra una strada di montagna per il paesaggio, ma in piano, circondata da boschi di abeti, conifere e pini dall’alto fusto. Sosta in un grande ed elegante centro commerciale, dove facciamo un po’ di provviste alimentari e di acqua per il viaggio. Passata la cittadina di Jonkoping, la strada continua costeggiando sulla sinistra un grande lago, e poco prima del punto di arrivo previsto dal nostro itinerario, facciamo tappa alla piccola cittadina di Granna, famosa per essere la patria dei famosi “polkagris” bastoncini di zucchero svedesi, quelli a forma di manico di ombrello tipico da noi nel periodo natalizio. Parcheggiare il camper lungo la via del paese è complicato, così optiamo per il comodo parcheggio di un negozio di caramelle ad inizio strada: ce ne sono di ogni gusto e colore. La cittadina e’ piena di negozi di caramelle con laboratori che mostrano il procedimento di preparazione dei polkagris, ancora con la ricetta del 1800, quando sono stati inventati. Anna, Sara e Davide non resistono al richiamo dello zucchero colorato e scelgono i loro dolci, felici come bambini.
Le rovine del castello Brahehus
Da qui ancora pochi minuti di strada ed eccoci alle rovine dell’antico castello, il castello Brahehus risalente al 1600: delle spese mura di grandi blocchi di pietra, di forma quadrata, con delle ampie finestre ad arco dalle quali ammirare il panorama sul lago, un bel luogo facile da visitare fermandosi all’area sosta Brahehus lungo l’autostrada E4 con annessa una parte riservata ai camper. Ce ne sono già alcuni parcheggiati. Se il grado di civiltà di un Paese lo si vedesse dalle aree di sosta autostradali, beh, la Svezia sicuramente gareggerebbe per essere tra i Paesi più civili al mondo: il benzinaio self service, un piccolo autogrill, un ristorante con annesso immancabile negozio di caramelle di zucchero e soprattutto pulitissimi bagni aperti fino alle 22, per le emergenze notturne un ulteriore bagno sempre aperto anche se meno impeccabile (ma accettabile). Attorno all’area diversi tavoli in pietra con panche disposti in posizione panoramica. Normale che, a differenza degli autogrill nostrani, qui sia frequente e sicuro pernottare. Le rovine del castello sono dall’altra parte dell’autostrada, raggiungibili a piedi in cinque minuti passando sotto ad un piccolo sottopasso.
La nostra prima notte in Svezia sarà qui, lungo l’autostrada per Stoccolma, dove contiamo di arrivare domani.
AREA SOSTA
Area di servizio Brahehus lungo l’autostrada E4, nessun servizio, possibilità di utilizzo dei bagni area sosta.